Thursday, November 16, 2006

...

Naturalmente mi vengono solo quando non li devo scrivere, i titoli. Titoli belli, pregnanti, che per me vogliono dire tutto e magari non dicono niente. Cercherò di farne una bella lista, così non me li dimenticherò.
Mi sento un po' confusa. Non passerà. Anzi, non può che peggiorare.
Mi sento molto fragile. Non passerà.
Forse mi farebbe bene una "vacanza". Oggi l'idea è stata fugacemente accennata, con scarso feedback dall'altra sponda. Sponda lontanissima, che vedo ormai con il cannocchiale. Sponda che si allontana alla velocità inesorabile di una placca tettonica, poco prima di un terremoto dalle dimensioni apocalittiche.
Io mi ricordo ancora benissimo chi e cosa mi hanno fatto arrivare qui, ma adesso è un po' difficile rendermene conto (eufemismo):|
Abbiamo tutti e due le nostre belle colpe, e perché nasconderci/le dietro a un dito?
Sarà, ma più vado avanti in questa specie di analisi più mi sento nascere dentro una sensazione di rottura di coglioni...
La vacanza mi farebbe davvero bene. Mi aiuterebbe a capire se voglio davvero restare qui o mandare tutto all'aria. Però a questo punto mi porterei dietro la bambina, perché nelle mani sue non la lascio.
Ma in fondo resterò qui per lei. A costruirmi il bozzolo che mi ripara dal male, come del resto avevo fatto prima, ho fatto sempre e sempre farò. Trovando un equilibrio che non è equilibrio.
Oh, ma sono stanca.
In fondo una non è poi così bestia a ritenersi fortunata, se dai un'occhiata in giro. Ma resta il fatto che
- (ho trovato il titolo, cazzo) -
gratti gratti e trovi che sei di un'infelicità abissale. Ma proprio peggio di così non si può. Un senso di malessere che ti spezza. Un senso di incazzamento, di "perché proprio io?", di inutilità, di solitudine. Di rifiuto. Di rimorso. Non pensavo che sarebbe finita così. Mi avessero dato tre, quattro scenari, non avrei scelto sicuramente questo. Be', ben mi sta, non si dice così? Non è così che va a finire?

Life, liberty and the pursuit of happiness

Monday, November 06, 2006

Voglio proprio vedere...

...come andrà a finire.
In fin dei conti non ho proprio tempo da perdere a scrivermi un blog.
C'è chi potrebbe avere tempo da perdere a leggerlo.
Adesso però ho sonno e vado a letto.

Wednesday, January 04, 2006

muru muru cu spitale

Ora, non vorrei trasformare questo nel più ipocondriaco blog al mondo, ma sta di fatto che la sottoscritta si sente proprio una merda. A Londra, puttana eva, ho resistito solo fino alla mattina del 25 per poi sprofondare in uno di quei raffreddori apocalittici, slowly but surely (surely? mica tanto, sembrava che avessi la malaria piuttosto). Con letargia talpigna che mi ha fatto andare a letto per due sere di seguito alle nove - convinta che mi sarei alzata di lì a poco, invece sono andata avanti per tutta la nottata. Beh, almeno ho recuperato un po' di sonno arretrato. Nel frattempo nevicava e faceva un freddo becco.
Adesso, dopo circa settantasei ore di pimpanza, mi risento tutta aches & pains, aspetto solo che il caldo dell'Australia mi curi, ma se non mi riprendo sono da spitale.
Il mio apparato gastrointestinale accetta ormai solo un bicchiere uno di vino e non ammette deroghe né mescolanze alcoliche varie. La vecchiaia, suppongo.

Ammettiamolo, siamo barbogi. Siamo lì a commentare le future scelte universitarie di una pimpante diciassettenne diplomata a pieni voti, e io cerco di ricordarmi come reagivo alle stesse cose (un classico era: ma sembri molto più giovane...e in commissione quei quattro invidiosi mi presero in giro perché dovevo fare gli esami delle medie)
Boh.