Friday, June 22, 2007

No, non mi sono dimenticata della mia promessa di illustrare pubblicamente il fior fiore della (inco)scienza della traduzione che è passata sotto le mie mani...solo faccio decantare un po' le cose.
Sono piuttosto incasinata di lavoro al presente e comincio ad averne piene le palle.
Ebbene, se continuo con queste tariffe qui più di 4000 non si posson fare, a meno che non voglia farmi ricoverare alla neuro a tutti i costi.
Urge quindi il ritocco di tariffa. Con le dovute decenze e diplomazie, s'intende.
Per il resto, le cose vanno meglio (caro diario). In famiglia. Ma famiglia stretta.
Mio fratello sta male, è stato operato. La diagnosi naturalmente fra una decina di giorni (una specie di limbo suppongo). Anch'io ho fatto una biopsia una volta, adesso non mi ricordo quanto mi hanno fatto aspettare. Sembra che sia passato un secolo, in fondo sono 7 anni.
Il cancro non ha mai toccato la mia famiglia, se non di striscio. Ci mancherebbe solo questo.
Ma insomma, è possibile che uno non possa vivere qualche anno in santa pace?
Se succedesse qualcosa a mio fratello, io sarei l'unica superstite della famiglia.
Mi fa un po' senso, non ci voglio pensare.

Siamo andati alla festa di fine anno della scuola di Chiara. Una cosa abominevole. L'unico aspetto positivo era che si stava all'aperto, almeno l'effetto "rimbombo" ce lo siamo risparmiato. Per il resto, una noia mortale. Reciproca, direi. Qualche mamma pure un po' stronza con me, forse perché faccio "la preziosa", perché non mi fermo a cazzeggiare tutti i santi giovedì dopo la piscina. Mi dispiace, io lavoro. Voi fare le putiare e le nullafacenti, io mi rompo il culo. Anzi, me lo appiattisco. Voi state lì con i vostri principini, li riempite di patatine gelati e caramelle (tranne quando non vi vomitano in piscina, allora li mettete a pane e acqua). Voi parlate di depilazione alle sopracciglia, manicure pedicure e programmi televisivi, a me vengono due maroni così.

Che disastro la mia vita di società! ;-)