Tuesday, March 15, 2005

One-million dollar/euro question: ma perché io non posso -- in teoria, poi in pratica te ne fotti e lo fai -- postdatare un assegno e quei bastardi della mia banca, se decido di fare un bonifico via Internet con valuta di ieri, mi anticipano l'operazione al 9 marzo? Ma dico, siamo matti?
Vadano affanculo.
E vogliamo parlare di quegli altri cornutoni che rispondono al nome di compagnie assicurative? Alla faccia del libero mercato, assicurare la mia macchina nuova significherà porgere le natiche della sottoscritta al pubblico ludibrio. Certi siti che sbandierano un certo pseudo consumerism (nel senso buono del termine) si affannano a dirti che, se cerchi bene -- ma proprio bene, da starci ore, cazzo, aggiungo io -- riesci a trovare l'affarone, o comunque un premio che vada bene per le tue tasche. Magari. L'unica sarebbe fare questa cosa dell'assicurazione "ricaricabile", ma conoscendo i miei polli sarà un'altra fregatura.

Ebbene sì, stiamo per comprarci la macchina nuova. Probabilmente non succederà mai più, quindi dobbiamo decidere bene. E infatti siamo superindecisi. Attratta mio malgrado dall'illusoria sensazione di tronfia tranquillità che ti può dare una brand image, oscillo tra l'Opel Meriva e la decisamente bruttina Nissan Almera Tino, offerta a un prezzo stracciato da uno che secondo me è nato venditore di automobili e sta facendo di tutto per farcela comprare.

Vivere a Prato mi piace sempre di più e comincio a trovare inquietante il pensiero di tornare a Roma. La sento quasi ostile, senza quella nuance di città nuova ed estranea e tutta da scoprire che mi piaceva un sacco. Ieri sera, vedendo "La finestra di fronte" alla tele (minchia, serata rilassante: non mi mettevo davanti alla boite da un mese e devo dire niente male come effetto soporifero), le fuggevoli immagini di Roma mi facevano quasi venire la nausea. Boh, che dire? Speriamo bene. Bene, bene, bene.

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