Friday, November 26, 2004

Ah, dimenticavo...

Già dimenticavo di rispondere alla domanda: ma non dovevi essere a Roma per lavoro?

Ebbene, come si dice(va) dalle mie parti, me la sono scapoliata, inventandomi la più sonoramente platealmente palesemente finta delle scuse, cioè mia figlia. Ripeto: inventandomi.

Bisognerà ritornare su questo evento. Vagamente ricordo me stessa fare a moue of distaste al solo pensiero di farlo. Accompagnato da un allarmante pensiero sull'inizio della fine. Ora che l'ho veramente fatto, non mi frega granché, e riflettevo ieri sul fatto di essere perfettamente in pace con me stessa, anzi, assolutamente relieved. Vuoi mettere il risveglio di stamattina, con Mark adorante (continuo naturalmente a chiedermi il motivo di tale adorazione), caffé e truffle, nel calduccio della casa pratese, con la sveglia gracidante di Roma, il freddo, la perturbante sensazione di fifa, la ricerca del miglior mezzo per arrivare in culo al mondo, e il passare le ore con gentildonne della fatta di certe mie colleghe?
Ma quanto sono stata BRAVA.

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