Monday, December 13, 2004

L'arte della disorganizzazione

Sono ritornata ai vecchi 56K (anzi 46666 per essere precisi) e ci metterò vent'anni per pubblicare questo post.

Sono vedova bianca con prole a carico. Sarà faticoso fare tutto con Chiara come strascico, ma non ho intenzione di uscire una lira per babysitter, e poi non è detto che ne troverei una anche se la cercassi. La casa è un unprecedented bordello: attorno a me ci sono ben sette valigie di varie dimensioni, otto se conto anche la case del laptop. Tre bustoni di carta, una busta di plastica. Il divano letto impraticabile e straripante di lenzuola, cuscini, vecchi vestiti di Chiara, vestiti miei, giocattoli. Sulla scrivania altri giocattoli di Chiara e le tipiche ultime cose che devi infilare nel cabin luggage: regali, toiletries, cazzate varie. Appeso a uno degli scaffali dei CD un assegno di Mark per il cambio. Anche il tavolo è discretamente invaso da scartoffie e indumenti, ma poco male, perché io e Chiara abbiamo mangiato sedute comodamente davanti la TV, lei in poltrona io sullo sgabello. Quando il gatto non c'è i topi ballano: a dormire dopo le dieci e abbuffata di MTV, però il bagnetto l'abbiamo fatto e lei è andata a letto senza rompere troppo (eccecredo: meglio di così...)
Domani sarà una giornata campale se non riesco a mantenere il ritmo, il che è abbastanza probabile, 1) perché sono stanca ancora prima di cominciare; 2) perché Chiara sarà, con tutte le buone intenzioni, una palla al piede notevole; 3) perché ormai la mia disorganizzazione è proverbiale.

Mi preoccupa questo fatto di non riuscire a organizzarmi, a decidere: basterebbe mettersi lì come un'idiota e fare le cose per gradi, ma non riesco a fare neanche quello. Mi arrabatto, cerco dei vestiti da portarmi, metto da parte un paio di cose, poi penso: "e se fa caldo?" "e se fa freddo?" Melbourne mi ha già fatto vedere un capodanno in cappotto, e l'anno successivo invece quasi tre settimane di caldo torrido, quindi davvero devi portarti un po' di tutto, a meno che non ti salti il ghiribizzo di comprarti là quello che ti serve. E con i tempi che corrono per le mie finanze non mi sembra proprio il caso.

Insomma, sono lì che faccio questi balletti del cazzo, e il peggio che devo farli non solo per me, ma anche per Chiara, e lì diventa una tragedia perché mi lascio prendere dalla sindrome bambola e vorrei portarle di tutto e mettere in valigia tutto quello che ha. Devo anche stare attenta a non portarmi cose dell'estate che magari non le vengono più. Che casino. E poi il bagaglio a mano, che stress!!! Quanti cambi, che cazzo ci metto? E Mark sempre lì come un watchdog a dirmi: hai messo l'asciugamani? hai messo i cracker? Giuro che quando fa così non lo sopporto...ho qualche amica con un marito scassacazzi di questo tipo, ma alla fine Mark è più disorganizzato di me. Non so se ridere o se piangere.

Da quando c'è Chiara non riesco a organizzarmi, questo è certo. Ho fatto decine di viaggi per i cazzi miei e non mi è mai venuto il coccolone. Non avevo bisogno di fare le liste, anche se alla fine le facevo, più per vezzo che per altro, ma le cose le sapevo a memoria. Da quando c'è lei mi dimentico sempre di qualcosa, o il bavaglio o l'acqua o i fazzoletti. Faccio figure di merda. Non che me ne fotta molto, ma è fastidioso, cazzo.

Speriamo che domani il cielo sia chiaro e la mente anche. Ne avrò bisogno. Adesso vo a letto perché il sonno di questi tempi è necessario. Fra due giorni lo desidererò fino allo spasimo, e non riuscirò a chiudere occhio.

No comments: